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al testo di Ivan Pozzoni
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Poeta d'istanti, addormentato nell'anima torbida del novecento, artista distante, instradato, di notte, tra i risvolti del nuovo millennio, continuo a vedermi nudo - eroe nascente, aurora d'ombra- senza armatura, smarrita nei cubicoli del non-so-dove. Chiuso fuori da armadi ricchi di nuove vesti, sbatto il muso contro ante e -anta in avvicinamento, e, chiave sullo stomaco in attesa di trovare una dolorosa via d'uscita, non riesco a aprirmi.
E, il freddo anestetizza la mia voce, le mie mani si fanno smorte, in cerca di vesti da indossare nel mio ruolo triste da buffone di corte.
[Lame da rasoi, 2008] |
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